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Marrakech e i suoi Riad: un perfetto equilibrio tra stile etnico e contemporaneità

MATERIALI: lana berbera, lino grezzo, terracotta, legno, argento

COLORI: ocra, taupe, crema, bianco, verde, blu, grigio/blu

 

IL RUBACUORE: le piastrelle in terracotta, le porte intarsiate


Atterriamo a Marrakech dopo un breve volo dall'Italia, giusto il tempo di terminare (finalmente) Il Potere del Silenzio, un bellissimo libro di Castaneda che mi aspettava da un po'. L'aeroporto ci lascia andare dopo una lunga fila di controlli ma all'uscita ci attende Ismahil, adorabile e paziente driver marocchino, in piena discussione con una signora francese alquanto irascibile. Recuperato il povero ragazzo ci facciamo accompagnare al Riad Cocoon dove verremo coccolati da una splendida Madame parigina, Corinne, e il suo impeccabile staff. 

Scegliere un Riad a Marrakech non è impresa facile, l'offerta è davvero ampia. Queste affascinanti abitazioni in stile tradizionale marocchino offrono un'esperienza davvero particolare. Come in tutta la Medina, gli edifici non superano mediamente i due piani di altezza culminando in splendide terrazze da cui godere di un tramonto o iniziare il giorno con un'ottima colazione en plein air. Le camere si affacciano sulla corte interna, il vero cuore pulsante della struttura e anche la reale fonte di luce naturale che proviene dall'alto. A seconda del Riad, la corte viene abbellita da alberi, piante o, in certi casi, piccole piscine perlopiù decorative.

Il Cocoon è un vero gioiellino,  intimo e curatissimo in ogni dettaglio. Qui il gusto francese di Corinne si rivela nelle scelte di colori naturali spezzati da complementi con divertenti fantasie bicrome che riprendono i top dei tavolini da esterno a scacchi bianchi e neri. Bellissime le piastrelle originali che rivestono le scale e le ceramiche color taupe scelte per il piano doccia. Copriletti, tende e cuscini sono realizzati in materiali grezzi, prevalentemente in lino e cotone grosso, che sono un vero e proprio must dell'artigianato locale. Molto interessante anche la nicchia dov'è incastonato il letto, conferisce un tocco etnico all'ambiente senza essere prevaricante e crea delle particolari scaffalature in cui riporre gli oggetti personali.

Durante il soggiorno veniamo invitati a cena da una fantastica coppia di italiani, Adriana e Paolo, proprietari di un altro Riad, il favoloso Nòmada. Raggiunto l'ingresso, tra vicoletti angusti e labirintici, si svela ai nostri occhi una vera oasi di charme. Magnificamente ristrutturato da Paola e Bruno, un team di architetti residenti a Marrakech e grandi esperti di interventi su edifici di questo tipo, il Riad è una gioia per gli occhi. La corte interna ci accoglie come un giardino incantato, tra alberi, vasi berberi e elementi d'arredo in legno.

Con un sapore da casa privata aperta agli amici, il Riad infatti viene vissuto principalmente dai proprietari e affittato su richiesta. Qui design e artigianato tradizionale si sposano in modo davvero eccellente, riservando piacevoli sorprese in ogni dettaglio. Dalla sala da pranzo, alla camera, alla mini suite indipendente ogni ambiente è un angolo "da rivista", pensato e curato con grande sensibilità.

Come da tradizione all'ultimo piano si trova una terrazza panoramica con vista sui tetti di Marrakech. Uno spazio dedicato al relax, alle cene d'estate e, perché no, a qualche (cauta) ora di sole. Appagati ma non soddisfatti, ripartiamo intenzionati a tornare quanto prima in questa splendida città calda, accogliente e ancora tutta da scoprire...

 

Au revoir Marrakech et merci! 

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